Venerdì 27 novembre, appuntamento diocesano in cattedrale presieduto dal Vescovo: siamo tutti “convocati”

Venerdì 27 novembre, appuntamento diocesano in cattedrale presieduto dal Vescovo: siamo tutti “convocati”

di Alessandra Cecchin, tratto da lavitadelpopolo.it

Sarà un momento di preghiera di tutta la Diocesi attorno al Vescovo, per vivere insieme l’avvio del nuovo anno liturgico. Potremo partecipare tutti, qualcuno di persona, in moltissimi dalle nostre case e dalle nostre comunità”. Mons. Mario Salviato, vicario per il coordinamento della Pastorale, presenta così la convocazione pastorale diocesana programmata per la sera di venerdì 27 novembre in cattedrale.

Perché è un appuntamento importante per la nostra diocesi?
Si tratta di una Convocazione voluta dal nostro vescovo Michele alla soglia dell’imminente nuovo Anno liturgico. La domenica successiva sarà infatti la prima domenica di Avvento. Molti si sono chiesti il motivo di questa scelta, che pone tale appuntamento diocesano in una stagione insolita, scelta sulla quale il vescovo Michele nei mesi scorsi si è confrontato con i membri dei Consigli diocesani, presbiterale e pastorale, con gli Uffici diocesani e con la stessa Commissione sinodale. L’intendimento è quello di sottolineare come il vero anno pastorale per la comunità cristiana debba essere l’anno liturgico. Nel suo procedere attraverso i diversi tempi liturgici, caratterizzato dalla Parola di Dio e dalle celebrazioni che li contraddistinguono, esso nutre la vita delle comunità e dei singoli credenti. Nutre la stessa pastorale, cioè quella molteplicità di iniziative, incontri, momenti formativi, gesti di carità, che animano le nostre comunità. Si tratta, dunque, di cercar di porre in sintonia il tempo liturgico, nel quale Dio si rivela progressivamente, nutre e plasma il suo popolo, e forma la Chiesa, con la vita quotidiana di questo popolo, dei suoi singoli membri, e della stessa comunità ecclesiale, qual è ogni parrocchia.

Ecco dunque che viene evidenziato come occorra dare un posto di primato al Signore così come viene manifestandosi nel tempo liturgico, precisando come la pastorale, nelle sue variegate forme e proposte, abbia in lui la sua sorgente, diventi risposta alla sua Parola, espressione della sua grazia, servizio al Vangelo, vera missione. Ebbene, la Convocazione diocesana di venerdì 27 intende essere l’avvio di questo percorso per l’intera diocesi, che rinnova la sua unità attorno al Signore e al nostro vescovo. Ciò in un tempo, come quello attuale, nel quale sembra prevalere più il distanziarsi che il convenire. Non è facile rinunciare ai nostri tradizionali appuntamenti con tantissime persone, a segnare le tappe del nostro cammino di Chiesa. Ma potremo esserci, in tanti, in modo diverso, come questo tempo ci ha abituati (collegamento in diretta, preghiera attorno al Vescovo che ci fa sentire tutti in comunione…). La situazione attuale chiede a tutti di essere vigili e di evitare modalità di incontro a rischio.

Come sarà possibile sentirci comunque insieme?
Nonostante ciò, però, si è pensato comunque di vivere questo appuntamento, anche se con una forma celebrativa più sobria e con un limitato numero di presenze. Venerdì 27 novembre, alle 20 in Cattedrale, al vescovo Michele, che presiederà la Convocazione, si uniranno alcuni sacerdoti, tra i quali i parroci delle parrocchie della città di Treviso e alcuni fedeli di queste comunità. Con loro, poi, alcuni diaconi permanenti e una rappresentanza del Seminario diocesano e delle comunità religiose presenti in città. Si è deciso per queste persone, tutte residenti all’interno del Comune di Treviso, per evitare spostamenti fra Comuni diversi, impossibili qualora si aggravasse la situazione della pandemia, con le relative restrizioni. Sarà però possibile unirsi alla Convocazione da parte di tutti perché verrà trasmessa in diretta attraverso i canali social: Youtube della diocesi di Treviso e Facebook della Vita del popolo. L’aver verificato come molte persone si siano collegate nei mesi scorsi e nella fase più acuta del lockdown, attraverso questi mezzi di comunicazione, alle celebrazioni diocesane, fa sperare che ciò possa avvenire anche per questo nuovo appuntamento.

Nel corso della serata il Vescovo ci consegnerà la sua Lettera pastorale. Con quale atteggiamento accogliere questo dono?
È senza dubbio una Lettera attesa. Attesa – potrà sorprendere – in primo luogo dal nostro Vescovo, che l’ha annunciata da tempo e a lungo meditata. Del resto è la sua prima Lettera pastorale alla diocesi, nella quale certamente si potrà cogliere quanto da lui vissuto in questo primo anno del suo ministero fra noi. Attesa poi dai sacerdoti e dai fedeli tutti, i quali avvertono che una Lettera pastorale indica come il Vescovo desidera accompagnare la nostra Chiesa affidata alle sue cure. Nell’arco di questo suo primo anno di ministero episcopale molti hanno avuto modo di incontrarlo, di ascoltarlo, di dialogare con lui. Ora egli desidera rivolgersi a tutti per comunicare quanto avverte necessario per vivere questo nostro “oggi”, tempo molto particolare, ma da continuare ad abitare con costante fiducia. Per questo mi piacerebbe fosse accolta come un dono, che ci permetta di far nostro lo spirito con il quale il Vescovo l’ha stesa e di muovere i passi che egli assieme a noi, sua Chiesa, desidera compiere.