III Domenica di Quaresima – Spunti per la riflessione

III Domenica di Quaresima – Spunti per la riflessione

Vangelo di Giovanni 2, 13-15

“Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!”

TAPPA: Mantenere la rotta!
SIMBOLO: Timone

Speranza è… COERENZA

Sostiamo sul Vangelo con don Claudio Girardi

I CRISTIANI NON DANNO COSE… DANNO VITA

Facciamo conoscenza oggi con un Gesù dal volto deciso e sicuro. Con un Gesù dai gesti forti e dalle parole forti, dure e vere. Un Gesù in piena sintonia con i profeti dell’Antico Testamento, uomini eloquenti, più che nelle parole che dicevano, nei gesti che compivano.

Ce lo possiamo anche chiedere qual era il senso in una società e in una cultura nomade o seminomade, per cui la tenda, il gregge, il pascolo, gli animali…erano una reale fonte di vita. Per il pastore, offrire al Signore l’agnello significava offrire la primizia di ciò che dava da vivere…

Al tempo di Gesù? Al tempo di Gesù offrire una bestia significava comperarla e darla a qualcuno che la ammazzasse sull’altare. Era una modalità di culto in cui senz’altro era evidente la dimensione simbolica e la buona fede, ma irrigidita in una forma ormai vuota di significato. L’unica cosa che c’entrava con la vita era il denaro servito per acquistarla. Un modo elegante per accontentare il Signore, per acquistare l’amicizia con Lui. Per donargli qualcosa che riempisse il cuore di soddisfazione, senza sfiorare minimamente la vita. Già dal tempo dei profeti il Signore lo diceva: “Cosa me ne faccio dei vostri sacrifici senza amore…se avessi fame a te non lo direi, perché mie sono le bestie della foresta”. Allora in primo luogo il Signore purifica il Tempio da una santa bottega che pretende di ridurre la fede a qualcosa che si compra. Il Signore non chiede un po’ del nostro superfluo come si sente dire…Il Signore non sa che farsene del nostro superfluo, e nemmeno i nostri fratelli più poveri, che pretenderemmo vestiti da arlecchini con le cose che portavano addosso le bisnonne… “Ma sa, padre, tutta roba nuova, fin peccato buttarla via, no?”. “No, a me non piace più, già messa tre volte questa gonna…”. “Sa, ho tanti giocattoli vecchi per i bambini poveri…” E lo dirà, poi, qual è il senso del sacrificio: “Lo zelo per la tua casa mi divorerà…distruggete questo tempio”. I cristiani danno vita. La loro vita: energie, tempo, gioia, fatica. Per diventare strada, strumento. Tempio, dove anche altri possano incontrarsi non con un Dio assetato di sangue, ma con il Signore della Vita.

In secondo luogo potremmo anche guardare in che luogo del Tempio era piantata questa santa bottega. Era nel portico dei gentili. Dove stavano quelli che non facevano parte del popolo, ma che ascoltavano volentieri la parola di Dio. Anzi, che l’avrebbero ascoltata volentieri ma con tutte queste pie bancarelle non c’era più posto per loro. Ammesse e non concesse le categorie di “lontano” e di “vicino” della Chiesa, non è che qualcuno è lontano magari per colpa nostra?

Per colpa della controtestimonianza di qualche uomo di Chiesa? E non parlo solo di preti…parlo di tutti noi che con frequenza ci accostiamo alla Mensa del Signore. Ci accostiamo con altrettanto amore al Tempio santo di Dio che sono i nostri fratelli e sorelle, anche non praticanti, anche “lontani” dalle balaustre? La nostra vita cristiana “invoglia” qualcuno a varcare la soglia del Tempio per dire: ma dove troveranno i cristiani tanta gioia, tanta forza, tanto coraggio, tanto amore?

Lasciamo che il Signore entri nel tempio del nostro cuore. Plasticamente Lui lega insieme tre cordicelle ogni anno, ogni Quaresima: digiuno, preghiera, elemosina. E con queste entra nel segreto del nostro cuore per far pulizia di tutti gli idoletti, piccoli e grandi che siano.

(Con gli occhi fissi su Gesù – pp. 45-46)

Video riflessione

con fra Giorgio Bonati – Fraternità Romena

Con una sola voce…

RESPIRARE di Lidia Genta

Preghiamo

DIO, È L’UNIVERSO IL TUO TEMPIO,

E IL CUORE DELL’UOMO È IL TUO SANTUARIO:

CHE TUTTA L’UMANITÀ, COMPOSTA NELL’AMORE,

SIA LA TUA CHIESA SIGNORE.

AMEN

(Padre David Maria Turoldo)

Sul grande schermo

MOMENTI DI TRASCURABILE FELICITÀ

A volte ci illudiamo di avere sotto controllo la nostra vita, che ci sia sempre un’altra possibilità… l’imprevisto può aprirci gli occhi e dare nuova luce e valore alla consuetudine e alla sua apparente “normalità”…

COME DIVENTARE GRANDI NONOSTANTE I GENITORI

…giovani e adulti… tutti hanno bisogno di tutti e non ha senso chiudersi nella convinzione di possedere la verità… si cresce insieme.